Marinetti e l’invenzione dell’Italia moderna: manifesto, parola e scena come politica dell’immagine

di Luca Sforzini, esperto d’Arte e proprietario del Castello di Castellar Ponzano (https://www.valutazione-quadri.it/)

Filippo Tommaso Marinetti non è un “autore” tra gli altri: è un ingegnere culturale. Con i Manifesti, le Parole in libertà, le serate futuriste, trasforma la letteratura in macchina visiva e l’arte in politica dell’immagine. Il primo gesto è tipografico: la pagina smette di essere riga e diventa campo di battaglia – caratteri di molte misure, diagonali, onomatopee, impaginazioni esplosive. Non è decorazione, è strategia percettiva: obbligare l’occhio a una nuova ginnastica per addestrare la mente al nuovo secolo.

Il secondo gesto è teatrale: la serata futurista come performance totale. Non un reading, ma un dispositivo in cui poesia, musica, scenografia, provocazione e pubblico agiscono insieme. È qui che l’arte incontra la politica nel senso più serio: comunicazione di massa, costruzione di consenso, orgoglio nazionale come forza creativa (non come caricatura). La macchina, per Marinetti, non è feticcio: è mito operativo. Non chiede culto, chiede uso.
Questo sistema ha un costo: l’attrito con tradizioni, accademie, istituzioni. Ma è proprio dall’attrito che nasce il linguaggio moderno italiano: Boccioni disegna un corpo dinamico, Balla vettorializza la luce, Carrà spinge verso l’ossatura della forma, Depero industrializza la grafica. Tutto accade perché c’è un programma: il Manifesto come software dell’immaginazione.

C’è anche un nucleo “magico”, spesso rimosso: le onomatopee e i montaggi tipografici funzionano come incantesimi fonetici. La parola non descrive: agisce. È una micro-alchimia dell’alfabeto, in cui il suono diventa figura e la figura diventa comando. La modernità, qui, non è soltanto velocità; è trasformazione della coscienza.
Eppure Marinetti non è eterno perché gridava; lo è perché ha inventato strumenti. Oggi che i social sono la nostra tipografia quotidiana, la lezione è doppia: chi non governa forma e ritmo dell’immagine, non governa nulla.

Cosa significa valutare Marinetti (e i futuristi) oggi
Il mercato è bifronte: da un lato le opere d’arte (collage, tavole parolibere, fogli autografi, bozzetti scenografici), dall’altro la galassia editoriale (prime edizioni, manifesti originali, riviste, libri-oggetto). In perizia distinguo:

  • Autografi e parole in libertà: carta Fabriano e altri supporti d’epoca, inchiostri, polveri metalliche e collage; dediche e provenienze; coerenza del montaggio tipografico.

  • Manifesti e edizioni: tirature, varianti tipografiche, stato (carta fragile, ossidazioni), datazioni; attenzione alle ristampe postume e agli estratti senza colophon.

  • Opere correlate (Balla, Depero, Prampolini): materiali d’atelier, tecniche miste, timbri e documentazione delle esposizioni.

  • Archivi: fondazioni, cataloghi, bibliografie storiche; la tracciabilità fa la differenza tra un cimelio e un capolavoro.

Per valutazioni, perizie ed expertise su Marinetti e galassia futurista (tavole parolibere, manifesti, prime edizioni, progetti scenografici, grafiche e opere di Balla/Depero/Prampolini): WhatsApp 3314125138 – email lucasforziniarte@libero.it. Offro verifica filologica, analisi materiali e stima di mercato per collezioni e singoli pezzi.

#Marinetti #Futurismo #ParoleInLibertà #Manifesti #SerateFuturiste #Tipografia #Avanguardie #Balla #Boccioni #Depero #Prampolini #NovecentoItaliano #lucasforzini #lucasforziniarte #castellosforzini #castellarponzano #valutazioni #stime #perizie #expertise #art #arte #quotazioni #sforzini #rinascimento

Condividi questo articolo
Luca Sforzini Arte
Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.